
Nona Casa e destino
La Nona Casa (9H) dello Zodiaco è considerata la casa più importante perché rappresenta il nostro destino, ciò che ci portiamo dietro dalle vite passate e determinerà la nostra fortuna in questa vita. Dalla prima Nakṣatra della 9H, chiamata Adhana Nakṣatra, vediamo la radice del nostro Karma passato che ci ha costretti a nascere ancora su questo piano. Il reggente della Nona Casa (9L) è la nostra fortuna nella Carta Astrale, indica cosa ci è richiesto per poter accedere alla fortuna promessa dal nostro destino.
Quanta fortuna avrai in questa vita? Perché la tua fortuna è bloccata? Cosa fare per sbloccarla? Tutto ciò si vede dallo studio della Nona Casa (9H) e di tutti gli aspetti correlati.
Karma e Dharma
La Prima Casa (1H) dello Zodiaco rappresenta la nostra natura e la nostra personalità; ma la Nona Casa (9H) è diversa, rappresenta la fortuna che si manifesterà in questa vita a causa delle azioni passate nella nostra vita passata. Abbiamo due concetti qui: l’azione connessa alla Legge del Karma; e ciò che stabilisce la qualità dell’azione, ovvero il Dharma.
Il nostro destino e la nostra fortuna dipendono in modo preponderante dal fatto che siamo stati o meno in armonia col Dharma, attraverso le nostre azioni passate. Un primo punto fondamentale da capire: la nostra fortuna dipende dalla nostra armonia col Dharma. Se nel passato siamo stati in disarmonia col Dharma, la nostra fortuna sarà bloccata. Se vogliamo sbloccare la situazione dobbiamo riallineare al Dharma ciò che è indicato dalla 9H. La 9H ci indica la radice delle nostre azioni passate.
Il Dharma
Il Dharma è quella legge sottile e universale che determina cosa sia giusto o cosa sia sbagliato. È ciò che associa ad un’azione una particolare reazione corrispondente. È il collante che determina la relazione biunivoca tra la qualità dell’azione e la qualità del risultato che segue ad un’azione. Il Dharma è l’ago della bilancia che soppesa le azioni ed è un concetto completamente in sinergia con la Legge del Karma. Mentre la Legge del Karma determina la relazione Causa/Effetto, il Dharma determina i parametri qualitativi che determinano la qualità di azione/reazione.
Legge divina e percezione umana
Il grande poema indiano chiamato Mahābhārata ruota intorno al complesso concetto di Dharma. Ogni pagina del testo parla di Dharma e di come il Dharma si manifesti in milioni di sfaccettature differenti, a volte difficili da interpretare. Il Mahābhārata presenta un ricco e variopinto quadro di tipi psicologici, personalità, situazioni, crisi, problematiche e soluzioni al problema del Dharma. E in questa varietà, l’opera mostra il problema essenziale: la limitatezza dell’interpretazione umana della giustizia, in contrapposizione all’oggettività di una legge divina, ben più grande e complessa .
Giustizia percepita Vs Giustizia oggettiva
Per capire cos’è il Dharma dobbiamo comprendere la differenza tra (a) giustizia percepita e (b) giustizia oggettiva. Il problema interpretativo di “ciò che è giusto” nasce appunto dalla dicotomia tra questi due aspetti.
- La percezione di ciò che è giusto o sbagliato può essere sicuramente un fenomeno relativo. La mia percezione di ciò che è giusto è un fattore strettamente connesso alle mie conoscenze e alla mia sensibilità, oppure all’istruzione che ho ricevuto e alla cultura a cui appartengo. Pensa ad esempio alle abitudini alimentari nel mondo. In occidente i cani e i gatti sono considerati animali da compagnia, mentre i bovini e i suini sono considerati cibo. In paesi dell’Asia Orientale anche i gatti e i cani sono considerati cibo e a noi, in occidente, appare come un’ingiustizia. Ma per una percentuale della popolazione indiana, il fatto che nei piatti occidentali ci sia carne di mucca è considerato un simbolo di poca civilizzazione. Allo stesso modo dalla visione islamica mangiare il maiale è considerato un atto barbaro. Che dire di chi è vegetariano e considera un’ingiustizia cibarsi a scapito di altre creature.
- Ciò che è giusto per alcuni appare palesemente sbagliato per gli altri. Ma oltre alla nostra percezione della giustizia, la natura intorno a noi è costituita da leggi imprescindibili e oggettive. Queste leggi agiscono al di là delle nostre opinioni, della nostra sensibilità e del nostro background. Ad esempio, puoi non conoscere la Legge di Gravità, puoi ignorarla, puoi far finta che non esista; ma, se ti butti da un edificio pensando di volare, cadrai inesorabilmente – ad una accelerazione di 9,81 metri al secondo quadro – a terra! In questo caso l’atto di gettarsi è oggettivamente seguito da una reazione oggettiva. È relativamente giusto che sia caduto? Questo non importa tanto. La legge di Gravità funziona lo stesso.
Conoscere il Dharma per farne buon uso
Ecco, il Dharma è la legge intrinseca dell’universo. C’è, non è stata creata dall’uomo e l’uomo può solo imparare a conoscerla. Così come l’uomo non ha inventato la legge di gravità, ma ha solo imparato a conoscerla ed eventualmente a farne un buon uso. Così vale per la legge del Dharma. Possiamo conoscerla e farne un buon uso.
Hai pianeti in 9H? Quale pianeta è il reggente della tua Nona Casa (9L)? Pianeti Sattvici (come la Giove, la Luna e il Sole) in queste posizioni indicano armonia col Dharma che aprirà in questa vita situazioni favorevoli. Pianeti Tamasici (soprattutto Saturno, Rahu e Ketu), indicano che le porte della fortuna rimarranno chiuse. Pianeti Rajasici (Mercurio e Venere) indicano un Dharma rajasico. Ma non per sempre! Per questo serve l’Astrologia Vedica. Comprendendo cosa blocca il Dharma, ci permette di agire in modo da poterlo sbloccare. Permette di capire in che area della vita dobbiamo portare la luce del Dharma e aprire le porte delle promesse positive della nostra Carta Natale.
Nona Casa, Sagittario e Giove
Dunque la Nona Casa (9H) è la Casa del Dharma. Nello Zodiaco Naturale la 9H è Sagittario, Segno retto da Giove. Giove indica la veridicità, la sacralità e la nobiltà d’animo. Il Sagittario è responsabile di mantenere la verità (satya, veridicità), è il segno che brucia tutto ciò che non è di buon auspicio (śiva, buon auspicio) e tutto ciò che non è puramente bello (sundara, bellezza). Rahu rappresenta tutto ciò che è inganno, trasgressivo e contorto. Rahu in Sagittario è in debilitazione e in 9H si sente come morire.
Duplice Natura del Dharma
Bisogna comprendere la duplice natura del Dharma. Il Dharma è qualcosa che protegge e che distrugge al contempo. Ha una natura dolce come i raggi della Luna Piena e bruciante come i raggi estivi del Sole a mezzogiorno.
Dharma eva hato hanti, dharmo rakṣati rakṣitaḥ (Manu Smṛti 8.15): chi il Dharma uccide, dal Dharma è distrutto; chi il Dharma protegge, dal Dharma è protetto.
Nella 9H c’è il potere del Sole di bruciare e purificare; c’è il potere della veridicità di Giove; e il potere di dare piacere della Luna. Per questo il Dharma favorisce chi è in armonia con esso; ma blocca e brucia chi è in disarmonia. Per questo la Casa 9 è una Casa intensa.
Senza le benedizioni della 9H cosa rimane?
Senza le benedizioni della Casa 9, l’unica possibilità che resta è quella di trovare rifugio nella 4H (felicità) dalla 9H (Dharma). Ovvero la Casa 12 (la felicità del Dharma). La 12H è la casa della perdita o della rinuncia volontaria a questo mondo, l’ascesi. Se la 9H volta le spalle, l’unica cosa che rimane è diventare un eremita, un ascetico saggio. L’unica cosa che rimane è quella di rinunciare a tutto. Non ci sono altre possibilità. Per questo la 9H è una casa cruciale nell’Oroscopo.
Il Dharma delle Cose, degli Animali, degli Uomini e dell’Anima
Il Dharma delle cose, degli oggetti inanimati, è quello di esprimere le proprie caratteristiche e dell’essere vincolati a leggi fisiche. Ad esempio il Dharma dell’acqua è essere trasparente, liquida e di seguire le leggi fisiche dei fluidi. Il Dharma del fuoco è splendere e scaldare, oltre al seguire i vincoli delle leggi dell’energia.
Il Dharma degli animali consiste nel seguire gli istinti primari: nutrirsi, difendersi, trovare rifugio, dormire e riprodursi.
Il Dharma dell’uomo è più complesso. La forma umana è un portale che permette di uscire dal ciclo del saṃsāra. Ha un Dharma sul piano animale e istintivo, che ha il dovere di disciplinare e svolgere in modo coscienzioso. In secondo luogo un Dharma legato alla società in base alla propria natura, alle proprie inclinazioni e ai propri talenti. E, in ultimo, un Dharma legato alla natura eterna, ovvero il dovere di realizzarsi spiritualmente.
Il Dharma si basa su quattro pilastri
Nel Bhāgavata Purāṇa (1.7.24) sono descritti i 4 pilastri etici su cui si dovrebbe basare la condotta dell’uomo, affinché sia in armonia con il Dharma. Questi sono: Austerità, Purezza, Compassione e Veridicità. È interessante notare come questi pilastri siano le fondamenta essenziali di ogni percorso spirituale autentico e autorevole; e come, d’altro canto, siano punti universalmente accettabili come “eticamente corretti”. Tutti apprezzano la persona che è decorata da queste quattro qualità.
L’Austerità consiste nel praticare una corretta disciplina del corpo, nel saper concentrare la mente e nell’indirizzare il proprio intelletto verso un obiettivo evolutivo. La Purezza è mantenere il corpo, la mente, i desideri e le parole puri, genuini e semplici. La Compassione è il rispetto della sacralità della vita e del valore di ogni essere vivente. La Veridicità è la coerenza tra il nostro pensiero, le nostre parole e le nostre azioni.